giovedì 26 marzo 2009

Una cosa seria

Adesso voglio impedirci di decidere a priori se essere o no nutriti artificialmente.
E ci stanno riuscendo.
Io credo che questa non sia una decisione che altre persone a parte il diretto/a interssato/a possano prendere. Io so che non vorrei nella maniera più assoluta essere tenuta indefinitivamente sospesa in una non vita di quel tipo.
Con un'arbitrio del genere noi persone saremo condannati a diventare il puntaspilli del Mengele di turno. Perchè è vero che ci sono tantissimi medici che sono uomini degnissimi, con un cuore ed una coscienza, ma è anche altrettanto vero che ce ne sono altri che nascondono dietro la necessità di "conoscere" per combattere le malattie, per trovare una cura, la più assoluta mancanza di considerazione per la vita,e il dolore, altrui (per non dire di peggio). Dopotutto il dolore mica lo sentono loro e quelle che hanno davanti per loro non sono persone, solo opportunità di sperimentare e chi se ne frega delle conseguenze che queste persone pagheranno. ( Se proprio vogliamo di questo atteggiamento nella comunità medico/scientifica ce ne sono fin troppi esempi). E' a questi ultimi, e non ai primi, che una legge del genere spalanca le porte.
Ribadisco che sono io in quanto persona, avendo su me stessa il più totale diritto di libero arbitrio, che devo prendere la decisione se essere mantenuta o no in vita, anche in anticipo. Nessun altro può farlo per me. Soprattutto nessuno dovrebbe arrogarsi questo diritto.

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